06 settembre 2006

Tornare


India, Stato del Goa, Panjim, agosto 2006


Le vacanze prima o poi finiscono e pure la mia doveva finire. Era tempo perchè eravamo stanchi: non ci siamo risparmiati le fatiche, i lunghi spostamenti con mezzi poco comodi, il caldo, le camminate... In effetti è strano tornare da una vacanza più stanchi di come si è partiti, ma è stato così.
Bene, sono a casa da due giorni, eppure ancora non capisco bene chi sono, dove sono e cosa sto facendo. So solo che riguardo le immagini (tante) che ho scattato e quelle che ho negli occhi soltanto (quelle che non ho potuto scattare) e io stessa mi meraviglio di quello che rivedo come se non lo avessi mai visto prima. Mi incantano di nuovo i colori e i luoghi, mi catturano i sorrisi, e già la malinconia avanza.
E' un viaggio che mi ha preso un pò per volta, iniziato con la pioggia di Bombay, in una mattina grigia. Non promettevano nulla di buono quel lungomare gonfio di pioggia, con la gente che correva a lavoro, quell'alba priva di colori, quel vento che agitava le palme. Da quella prima mattina, fino al sole del Tamil Nadu ho avuto quasi un mese per rendermi conto di essere in un posto speciale, diverso da qualsiasi altro posto al mondo. Sì, l'India è diversa, diversa da tutto. L'India è l'India. Non la puoi cercare altrove: è solo lì. Non la puoi leggere sui libri: la puoi solo provare sulla tua pelle.

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