11 aprile 2008

Il Monte Popa


Birmania, Vista del Monte Popa, agosto 2007

Per andare al Monte Popa, ad alcuni chilometri da Bagan, noleggiammo una jeep. Non so se il signor Jeep sarebbe felice di sentir chiamare jeep quell'auto, ma per tale ce l'hanno spacciata. Due posti davanti, un cuscino per schienale dietro, tutti rivestiti di un foglio trasparente di plastica per proteggere la tappezzeria. Il contachilometri non segnava più di 20 Km all'ora. Non c'erano portiere e così mi resi conto di cosa intendevano con l'espressione, usata per proporci il noleggio dell'auto "you don't need air conditioned": sono quel genere di trovate fra il furbo e l'innocente che io trovo assolutamente geniali, e mi affascinano completamente. Come se non bastasse, l'auto non aveva i tergicristalli e questo non lo giudicai un bene, visto che stavamo nella stagione delle piogge!
Comunque, a bordo di questa meraviglia ci dirigemmo verso il monte Popa. La strada sembrava un Eden, dove un misterioso giardiniere provvedeva a tagliare l'erba e concimare i fiori. Ovunque la lantana creava macchie coloratissime.
Poi la strada cominciò a salire, subito dopo un villaggio pieno di vita e dall'aria montana, pieno di verde e di fiori.
Ad un tratto, fra gli alberi si aprì uno spiazzo e in mezzo apparì il monte, con la scalinata e i templi in cima, proprio come nella foto.


Birmania, Monte Popa, Tempio di Mahagiri, agosto 2007

Il Monte Popa è sacro ai Nat (così restiamo in tema). Su questo monte sono adorati i 37 Nat più importanti. Il re Anawrahta aveva cercato di eliminare il culto dei Nat, facendo distruggere i santuari dedicati agli spiriti, ma l'opera non gli era riuscita, perchè i santuari furono ricostruiti all'interno delle case. Così escogitò uno stratagemma. Dichiarò che Thagyamin fosse il 37° Nat del Monte Popa e lo elevò al rango di re dei Nat. Ma Thagyamin era una divinità Hindù, che nella mitologia Buddhista, aveva reso omaggio a Buddha a nome di tutti gli dei. Nominandolo re dei Nat, in pratica Re Anawrahta assumeva l'inferiorità degli stessi a Buddha. E fu così che il culto dei Nat da allora divenne subordinato a quello di Buddha, senza però mai sparire.

Ai piedi del monte si trova il tempio di Mahagiri, che ospita le statue di tutti i Nat del monte Popa. Davanti al tempio parte la lunga scalinata che porta fino in cima. Si sale scalzi, ovviamente. E siccome pioveva... il terreno era umidiccio. Ci dissero di lasciare le scarpe al custode. Cercammo di non farlo, ma il custode ci fece notare che non le avremmo ritrovate a causa... delle scimmie! E infatti il Monte Popa è pieno di scimmie, piuttosto esuberanti. Era impossibile mangiare qualunque cosa senza farsela rubare di mano ed erano interessate persino agli zaini sulle spalle.
In cima, il panorama era bellissimo. Nelle stanze ornate di fiori i Nat sono raffigurati con statue estremamente realistiche. Qualcuna l'ho dovuta guardare un paio di volte prima di capire che era finta. La gente arriva, prega, lascia denaro oppure cocco fresco e banane, fiori e acqua. Nulla di sfrenato, come nel Nat Pwe. Comunque l'atmosfera è sempre bella, rilassante, fra i ritmi delle preghiere e i tintinnare dei campanelli. Basta fare attenzione alle scimmie!


Birmania, Monte Popa, Scimmia seduta sulla raffigurazione di un Nat, agosto 2007

2 commenti:

alberto ha detto...

Ciao, quanto ci si impiega circa per percorrere il tratto tra Bagan e il Monte Popa?

Luisa ha detto...

ciao Alberto. A dire la verità non ricordo il tempo impiegato, ma di sicuro non molto. E' una visita che abbiamo fatto comodamente in giornata, tornando a dormire a Bagan. Tra l'altro la strada è davvero molto bella.

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